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International Mountain Summit: un incontro e un convegno su alpinismo, doping, cultura e ambiente

All’International Mountain Summit 2014, che si terrà a Bressanone dal 16 al 21 ottobre, segnaliamo due importanti giornate a cura del Master in Mountain Medicine e del suo direttore Dott. Luigi Festi. La prima, il 17 ottobre, avrà per tema ‘Una montagna di parole, immagini, emozioni, colori’. La seconda, il 18 ottobre, dal titolo ‘Un Alpinismo pulito ed onesto: realtà o illusione? ospiterà un convegno internazionale sul tema del doping in alpinismo e negli sport di montagna.

Giornata del 17/10/2014 – Una montagna di parole, immagini, emozioni, colori
Nella giornata dedicata alla cultura e all’ambiente montano si concretizza anche quest’anno la prestigiosa collaborazione tra il Kiku. International Mountain Summit di Bressanone (BZ), l’Università degli Studi dell’Insubria (Como-Varese) e l’Istituto per la Medicina d’Emergenza in Montagna/EURAC di Bolzano, nonché gli organizzatori del master internazionale di Medicina di Montagna. Tale master mira a formare medici di spedizione, in grado di allestire un ambulatorio di montagna e di diventare una figura integrante del mondo alpinistico ed escursionistico. Si crea pertanto un medico professionalmente più completo, in grado di capire e interpretare ogni aspetto dell’ambiente alpino con consapevolezza, conoscenza e di conseguenza una maggiore sicurezza.
Insieme agli amici dell’IMS è nata dunque l’idea di aprire questa parte didattica del Master al pubblico generale, rendendola patrimonio di tutti. Il giorno 17 ottobre, nella sessione mattutina, alcuni tra i più rinomati scrittori, giornalisti, fotografi e naturalisti italiani ed esteri racconteranno la storia dell’alpinismo con alcuni inediti assoluti, combinando i nuovi mezzi di comunicazione con l’alpinismo, spiegando come immortalare in una fotografia la nostra esperienza e come interpretare la flora alpina, aprendo la nostra anima di appassionati di montagna, regalandoci squarci di bellezza e di fascino sconosciuti.
Per concludere si tornerà alla medicina di spedizione con gli amici spagnoli che presenteranno, per la prima volta in Italia, la loro esperienza professionale in Nepal.
Con la partecipazione di Luigi Festi, Pietro Crivellaro, Teresio Valsesia, Ely Riva, Guido Novaria, Angelo Valsecchi, Leonardo Bizzaro e Maria Antonia Nerin
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Una montagna di parole, immagini, emozioni, colori

Giornata del 18/10/2014 Un Alpinismo pulito ed onesto: realtà o illusione
Sabato 18 ottobre 2014, all’IMS Congress, che si svolgerà all’interno del Kiku. International Mountain Summit a Bressanone (BZ), si cercherà di riprendere in mano una problematica complessa, analizzando il “Doping nello sport d’alta quota e negli sport popolari” e approfondendo questa tematica alquanto controversa.
L’obiettivo ambizioso sarà quello di fornire finalmente una definizione al doping in montagna, di tentare di stabilire linee guida accettate da tutti, che non influenzino il nostro modo libero di andare in montagna, ma lo rendano più sicuro e consapevole. Alpinisti, rappresentanti di club alpini, atleti, giornalisti, etici, esperti antidoping, i medici di alta quota, funzionari di associazioni sportive, allenatori e tutte le parti coinvolte sono invitati a partecipare a questo congresso internazionale.

Parlare di doping in ambito alpinistico, si rivela difficile e contraddittorio. Gli alpinisti sono generalmente considerati gente rude, un po’ pazza, ma coraggiosa e pura, immune alle meschinità quotidiane; si ha l’idea, ancora oggi, di una montagna pulita e onesta, anche se negli ultimi anni gli aspetti economici e mediatici hanno preso il sopravvento: il desiderio di apparire!
Con la partecipazione di Peter Bartsch, Marco Maggiorini, Martin Burtscher, Urs Hefti, Gian Franco Parati, Ben Levine, Guido Giardini, Waldemaro Flick, Maria Antonia Nerin, Michele Signorini, Georg Simeoni, Toni Lamprecht, Peter Koler, Marlies Prinzing, Martin Burtscher, Giulio Sergio Roi, Renato Jorioz, Francesca Canepa e Jörg Jaksche.
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Un Alpinismo pulito ed onesto: realtà o illusione?

UN ALPINISMO PULITO ED ONESTO: REALTA’ O ILLUSIONE – Dott. Luigi Festi

Ma esiste il doping, cioè la volontà di ampliare e migliorare le nostre prestazioni fisiche in modo artificiale affidandoci a farmaci assunti in modo improprio, nell’alpinismo? E negli sport di montagna, nelle gare di endurance, nei trail sempre più numerosi e frequentati? E cosa significa doping nell’alpinismo? Salire una cima più o meno difficile, non è gara con altri, ma è confronto con noi stessi e con l’ambiente che ci circonda, è affermazione della nostra libertà e del nostro essere uomini. Ciascuno di noi ha diritto ad una frequentazione le cui uniche regole sono dettate dal rispetto dell’ambiente, della nostra persona e degli altri. E l’etica? Ognuno di noi la interpreta in modo soggettivo e personale. E allora perché parlare di doping?
Differente è il discorso per gli sport di montagna, per le gare di endurance in particolare, ancora non regolamentate a livello ufficiale, che da sfida individuale contro l’ambiente impervio, sono diventate gare competitive a tutti gli effetti.
Oggi si considera la montagna, e soprattutto le alte cime, un grande campo di gioco in cui affermarsi. E allora, salire in cima all’Everest con l’ossigeno, talvolta dal campo base, è doping? È disonesto? E se lo è, contro chi e che cosa? E prendere l’Acetazolamide, senza controllo medico, per evitare il male acuto di montagna, perché obiettivo del weekend è la cima del Monte Bianco, e non siamo acclimatati, è doping? E quali sono gli effetti sul nostro organismo? E ancora: arrivare in vetta su un 8000 in taluni casi comporta vantaggi economici, possiamo scendere e raccontarlo agli amici, alla stampa locale, fare conferenze, ci rende per un attimo “famosi”. Se per salire ci siamo riempiti di cortisone, talvolta di nascosto al medico di spedizione, se abbiamo forzato il nostro organismo per arrivare, abbiamo barato con noi stessi o con gli altri? Abbiamo messo ancora più a rischio la nostra vita? Se abbiamo consumato scatole di analgesici e antiinfiammatori per riuscire a terminare o vincere un trail?
Badate bene! Non si parla di trattamento e cura sotto controllo medico, di ossigeno, Acetazolamide e altri farmaci utilizzati come terapia nel trattamento del male acuto di montagna, o di profilassi per coloro che in montagna e alle alte quote ci lavorano e sono costretti, per motivi professionali, a rapide salite e discese.
A questi interrogativi si cercherà di dare una risposta a Bressanone il prossimo 18 ottobre nel contesto del prestigioso International Mountain Summit (16-22 ottobre 2014). La conferenza dal titolo: A Clean and Honest Mountaineering: Reality or Illusion? (Un alpinismo pulito ed onesto: realtà o illusione?) sarà aperta e rivolta al pubblico, avrà traduzione simultanea, e vedrà la partecipazione di alpinisti, rappresentanti dei club alpini internazionali, atleti, giornalisti, etici, dirigenti degli enti abilitati al controllo antidoping, oltre che di medici esperti nella malattia d’alta quota, nel suo trattamento, e nella risposta fisiologica del nostro organismo allo stress fisico all’ipossia. L’obiettivo, ambizioso, sarà quello di dare finalmente una definizione al doping in montagna, di ricercare linee guida accettate da tutti, che non influenzino il nostro modo libero di andare in montagna, ma lo rendano più sicuro e consapevole.

Dott. Luigi Festi
Presidente Commissione Medica Centrale CAI

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